Cosa è Open Alexandria

Open Alexandria

La possibilità di replicare all’infinito un contenuto digitale (libri, foto, musica, ecc.) e di trasmetterlo ovunque senza costi significativi, è uno straordinario strumento al servizio dell’ideale di cultura accessibile a tutti. Oggi tuttavia i principali contenitori di cultura e informazioni digitali (da Wikipedia a Liber Liber, da Oil Project a buona parte delle iniziative promosse dalle amministrazioni pubbliche) non sono interoperabili e non possono essere indicizzati in modo coerente e ben strutturato dai motori di ricerca. Ciò rende la ricerca difficoltosa, e talvolta addirittura impossibile.

Il progetto “Open Alexandria” si propone di elaborare una strategia innovativa per sopperire a questi problemi. Una strategia che consiste nel dotare i principali “CMS” (content management system), come Mediawiki – la piattaforma open source utilizzata, tra gli altri, dal progetto Wikipedia -, il popolare WordPress e altri ancora, della capacità di interagire fra loro e con i motori di ricerca grazie al protocollo OAI-PMH promosso dall’OAI (vedere http://it.wikipedia.org/wiki/Open_Archives_Initiative).

Esistono già alcune piattaforme compatibili con il protocollo OAI-PMH, ma tramite il progetto Open Alexandria ci riproponiamo di integrare tale protocollo in strumenti come WordPress o Mediawiki in virtù della loro facilità d’uso e soprattutto in virtù della loro ampia diffusione. L’ambizione ultima è offrire alla comunità internazionale uno strumento capace di valorizzare il patrimonio culturale digitale: film, letteratura, progetti di ricerca, musica, arti visive, archivi scientifici. Tutto classificato secondo criteri rigorosi e standard, ma al contempo accattivante per gli utenti, e di facile gestione, così da consentirne l’adozione anche alle strutture pubbliche e private dotate di minori risorse.

In uno dei numerosi ambiti in cui può essere applicato il progetto Open Alexandria, ovvero nelle biblioteche digitali, sarà possibile l’integrazione (ma anche, volendo, la gestione indipendente) di:

  • digitalizzazione text-oriented (arricchita da marcature TEI, realizzate tramite strumenti collaborativi; si veda http://it.wikipedia.org/wiki/Text_Encoding_Initiative);
  • digitalizzazione image-oriented (con visualizzazione a più livelli di dettaglio);
  • distributed proofreading (ovvero tecnologie web 2.0 che consentono la ricostruzione fedele dell’originale anche operando a distanza);
  • gestione degli accessi (anche con restrizioni sulla visualizzazione per contenuti protetti da copyright);
  • social tagging (ovvero classificazione dei contenuti effettuata dagli utenti) a più livelli.

La piattaforma inoltre si prefigge di dare ampio spazio agli strumenti di community, promuovendo non solo gli aspetti culturali dei propri contenuti, ma anche la loro capacità di creare gruppi di interesse, scambi e confronti.

Dalla cultura al commercio

Una efficiente gestione delle informazioni e la loro migliore indicizzazione nei motori di ricerca non è una opportunità solo in ambito culturale. Anche nell’e-commerce le potenzialità sono enormi. Si pensi ad esempio quanto sarebbe più efficiente la gestione di un magazzino (spesso composto da migliaia di articoli) se tutte le informazioni descrittive (caratteristiche, demo, foto, video dimostrativi, ecc.) fossero fornite in modo strutturato e coerente direttamente dai produttori.

Chi gestisse un tale magazzino dovrebbe semplicemente “agganciare” il flusso informativo relativo a un ben determinato prodotto, ed eventualmente integrarlo con proprie informazioni (quantità giacenti, ordinate, in spedizione, ecc.). Un enorme risparmio di tempo e di risorse economiche. E un vantaggio anche per il consumatore, che potrebbe contare su informazioni più dettagliate e assolutamente certe, dato che le caratteristiche del prodotto non dovrebbero essere inserite manualmente dal venditore (con tutti i possibili errori che questa operazione inevitabilmente comporta) ma sarebbero estratte automaticamente dal flusso informativo del produttore.

Per maggiore chiarezza, immaginiamo un’applicazione pratica e mettiamoci nei panni di un consumatore interessato all’acquisto di uno smartphone: i dati da tenere in considerazione sono numerosissimi, e in costante evoluzione: reti telefoniche supportate dal modello in esame, sistema operativo, numero di applicazioni disponibili (un valore che cambia quotidianamente), numero di pixel della fotocamera, peso, dimensioni, accessori (anche questi in costante evoluzione) e così via. Il consumatore potrà fare la migliore scelta solo se potrà consultare informazioni complete e attendibili; ma oggi nella maggior parte degli store online vi è solo una piccola parte di queste informazioni, e non di rado sono errate oppure obsolete. Un problema evidentemente anche per il distributore e il produttore.

Piattaforme informatiche che dialogano fra loro con un protocollo standard, consentirebbero ai produttori di smartphone di inviare informazioni strutturate e aggiornate a tutti i distributori e rivenditori. Un enorme vantaggio per i produttori, che vedrebbero i propri smartphone descritti in modo corretto, aggiornato e coerente, per distributori e rivenditori, che avrebbero un catalogo ricco e che richiederebbe poca manutenzione e ovviamente per i consumatori che avrebbero descrizioni molto più attendibili e precise.

Identificatore univoco OA

Gli identificatori univoci vengono definiti di solito come come una sequenza di caratteri alfanumerici associata in modo univoco e persistente a un documento, a un oggetto o a uno specifico servizio. Ad esempio, il codice ISBN è un identificatore univoco usato in ambito editoriale, e serve a distinguere un libro (in una specifica edizione) da un altro. Il codice fiscale italiano è un altro identificatore univoco e serve a individuare uno specifico cittadino.

Oggi non esistono identificatori univoci universali, in grado di essere applicati in ogni contesto. Ma la tecnologia (Internet, blockchain, ecc.) ne consente la realizzazione ormai da tempo. Ciò che ci proponiamo con il progetto Open Alexandria è di creare un identificatore univoco (di seguito identificatore univoco OA) con le seguenti caratteristiche:

  • interoperabile. Proposto come standard aperto e gratuito, sarà facile sviluppare applicazione per la sua migliore gestione;
  • flessibile. Potrà sostituire le centinaia di tipologie di identificatori univoci già esistenti, non compatibili fra loro e spesso onerosi (es. ISBN);
  • espandibile. Integrandolo con marche temporali, firme digitali e altro, potrà diventare uno strumento non solo per identificare uno specifico documento, bene o servizio, ma anche per attestarne la data e l’originalità. Inoltre nasce per evolvere e resistere nel tempo;
  • gratuito. La potenza di calcolo e lo spazio di memoria necessari per gestirne le funzioni più avanzate saranno distribuite con la tecnologia blockchain.

Alcune applicazioni potrebbero essere:

  • identificare in modo univoco i libri, in sostituzione degli onerosi (e limitati) codici ISBN;
  • creare dei link permanenti a documenti e pagine web. Associando a ogni pagina web un identificatore univoco OA sarà possibile recuperarla anche se spostata su altri server o se archiviata secondo criteri diversi;
  • tracciare prodotti in tutta la loro filiera, dal produttore al consumatore.

Una versione semplificata dell’identificatore univoco OA potrebbe essere la seguente:

identificatore univoco OA

In rosso inizio e fine dell’identificatore univoco OA. I segni meno separano i vari blocchi di numeri.

Il primo blocco indica la versione dell’identificatore. Come già anticipato, l’identificatore è progettato per evolvere. Il numero (più precisamente la sequenza alfanumerica) è infinito.

Il secondo blocco identifica il titolare del numero. Ad esempio l’Editore di un libro. O l’Ufficio anagrafico di una nazione.

Il terzo blocco identifica in modo univoco il bene o servizio. Anche questa sequenza alfanumerica, come le altre, è infinita.

Prima del codice di chiusura #, si potranno inserire ulteriori blocchi numerici. Ad esempio per integrare nell’identificatore univoco OA una marca temporale, oppure una firma digitale per renderlo inalterabile.

Strategie di sviluppo

Il progetto si basa sulla più promettente delle strategie di sviluppo elaborate negli ultimi anni, adottata dal software open source e da progetti culturali come Wikipedia e Liber Liber: l’acquisizione del consenso degli utenti, e l’apporto di una vasta comunità scientifica. È già operativo un gruppo di lavoro che sta costruendo una rete internazionale di associazioni ed enti pubblici e privati interessati a Open Alexandria.

Benefici attesi

Open AlexandriaTra i maggiori benefici che la piattaforma si propone di ottenere, assume grande rilevanza la possibilità di un accesso integrato di documenti aventi forma e natura differente, ma anche la possibilità di assemblare e riutilizzare in contesti diversi la documentazione reperita sulla piattaforma. A titolo esemplificativo, si possono ipotizzare applicazioni in ambito didattico, mettendo questo strumento a disposizione della grande massa di utenti costituita da docenti e studenti delle diverse tipologie di scuole e di facoltà universitarie, interessati a recuperare e costruire percorsi didattici e materiali da utilizzare nella preparazione di lezioni, elaborati, tesine. Un utilizzo della piattaforma in questa direzione potrebbe dare risultati ottimali se si realizzassero sinergie con quanti (Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministero per i beni e le attività culturali, RAI Teche e RAI Educational, biblioteche, scuole, mediateche, ecc.) dispongono di notevoli quantità di documenti digitali e learning objects.

Anche l’e-commerce trarrebbe enormi vantaggi dalla possibilità di scambiare informazioni tra le varie realtà coinvolte, dai produttori ai consumatori.

About OA

The possibility of indefinitely reproducing digital contents (books, photos, music etc.) and of sending them anywhere with no significant expenses is a great tool for the achievement of an ideal situation of culture available to everyone. The project “Open Alexandria” is intended to develop a new strategy for the realisation of this possibility.  The starting point for this project is an open source platform (repository) for the creation and management of digital media libraries, characterised by a very simple installation and a sophisticated way of harvesting the metadata (OAI-PMH model). The final goal is to offer the international community a good tool for the valorisation of the digital cultural heritage: movies, literature, research projects, music, visual art, scientific archives.  Everything will be organised according to strict standard criteria, but nonetheless in a catchy and easily manageable fashion, in such a way that its installation will be appealing also for private or public structures with fewer resources. Differently from other existing open archives, in the management of textual contents, this platform will allow for the integration (but also for an independent management) of:

  • Text-oriented digitalisation (enriched with TEI scores created with collaborative tools);
  • Image-oriented digitalisation (with different levels of detailed visualisation)
  • Distributed proofreading (2.0 web technologies that allow for an accurate reconstruction of the original file even at long distances);
  • Access management (with constraints for the visualisation of contents subject to copyright);
  • Social tagging (a classification of the contents created by the users) at different levels.

Furthermore, the platform is intended to give way to the community tools, promoting not only the cultural side of its contents, but also their function in creating interest groups, allowing confrontation and sharing of material. Development strategies The project is based on the most promising development strategy that has been designed in the last few years and that has been adopted by the open source softwares and by cultural projects as Wikipedia or Liber Liber.  This strategy relies on the acquisition of user’s consent, and the contribution by a vast scientific community. A working group is already at work, building an international network of societies and public or private organisations that are interested in Open Alexandria.

Expected benefits

Open AlexandriaAmongst the major benefits that this platform is planning in achieving, the most relevant one is the possibility of an integrated access to a variety of documents of different nature and form, but also the possibility to assembly and re-use in different contexts the material available on the platform. As an example, it is possible to hypothesize a potential application of the platform in the educational field, by providing this tool to the great number of teachers and students at different levels of school as well as university who are interested in recovering or building educational programs or material to be used in the preparation of lessons, reviews or thesis. A possible application of this platform in this sense could achieve favourable results if used in collaboration with other entities (Ministry of Public Education, Ministry of Culture and Heritage, RAI Teche and RAI Educational, libraries, schools, media-libraries etc.) that have a vast quantity of digital documents and learning objects at their disposal.